
Paolo Virzì: La Pazza Gioia in Versilia e Lucca
28 settembre 2016
Livornese di nascita, non ha mai abbandonato la sua Toscana, Paolo Virzì sceglie Lucca e la Versilia per il suo ultimo successo: La Pazza Gioia.
Paolo Virzì inizia la sua carriera di regista nel 1994, quando firma La Bella Vita. Passiamo poi a Ferie D’Agosto e Ovosodo, che lo consacra nella cinematografia italiana.
Gli anni passano e la carriera di Virzì è un salendo di storie che coinvolgono persone e famiglie, rapporti complicati ma passionali. Le relazioni tra pari, come quella che prova Caterina quando cambia città (Caterina Va in Città – 2003), la confusione di Martino, distratto dal carisma di Napoleone che si scontra con la sua volontà di uccidere l’imperatore (N, Io e Napoleone – 2006).
Il rapporto madre-figlio in La Prima Cosa Bella del 2010, dove Micaela Ramazzotti, Stefania Sandrelli e Valerio Mastrandrea, mettono in scena un racconto denso di rancori e rimpianti, ma anche di amore.
Passiamo al 2014, Il Capitale Umano. Contestato in patria, amato nel mondo.
La brianza e il Nord Italia mostrati secondo i cliché di arricchimento e insofferenza. Tutti vogliono di più, lo vogliono subito, sono pronti a prendersi dei rischi per raggiungere questo obiettivo, ma restano inesorabilmente infelici.
Gli input della vita non possono essere semplicemente sedati dal denaro.
La Pazza Gioia (2016)
Beatrice e Donatella.
(sono) due pazze, pazze vere
La prima è una donna di classe. Ha inseguito l’uomo sbagliato e si è trovata in grossi guai. Beatrice è prolissa, impicciona e racconta la realtà come la vede, non come è veramente. Una donna intraprendente, con scatti bipolari.
Donatella è giovane, depressa ma con i piedi per terra. Le hanno tolto il suo bambino, e non si arrende al fatto di non rivederlo mai più. Una donna fragile e bella, nata in una famiglia disfunzionale. La ragazza ha conosciuto solo l’illusione dell’amore, senza mai viverlo veramente.
Si incontrano a Villa Biondi, vicino Pistoia, una comunità terapeutica dove sono tenute donne affette da disturbi mentali e socialmente pericolose, in custodia giudiziaria.
Scappano insieme (si danno a La Pazza Gioia) e affrontano un viaggio che scoperchierà il vaso di Pandora che contiene i loro segreti passati.
LUCCA E LA VERSILIA, IL SET DELLA PAZZA GIOIA
Il film ha mostrato la Toscana nella sua intera bellezza.
Livorno, Campi Bisenzio, Pistoia sono set importanti per la storia, ma sono proprio Lucca e la Versilia a dominare le scene più importanti.
Viareggio viene mostrata spesso nelle quasi due ore di film, anche se la scena più suggestiva è quella che mostra il colorato Carnevale di Viareggio, sulla Passeggiata.
Montecatini Terme, città natale di Donatella. Da dove scappa per non rivivere gli errori del passato, e dove tornerà con Beatrice, per esorcizzare questi fantasmi del passato.
Ma Donatella ripagherà il favore quando andrà a prendere la sua amica a Villa Mansi di Capannori, casa dei genitori di Donatella.
Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti interpretano meravigliosamente la storia drammatica di due donne che ritrovano loro stesse, grazie all’aiuto uno dell’altra, a Lucca e in Versilia.